Il futuro della chirurgia, così come della medicina in generale, è la sempre maggior personalizzazione. I pazienti sono tutti diversi, con le loro specificità, e necessitano di cure personalizzate affinché il risultato in termini di guarigione sia il più possibile soddisfacente. In quest’ambito, anche la chirurgia protesica si sta evolvendo con l’utilizzo di impianti creati ad hoc su ciascun paziente attraverso lo studio fatto attraverso le immagini radiografiche.
Queste protesi sono dette Patient Specific e possono essere utilizzate su tutte le grandi articolazioni come spalla, anca e ginocchio. I risultati ottenuti attraverso la diagnostica per immagini (utilizzando TAC, risonanza magnetica o tomografia computerizzata) servono a creare un modello osseo tridimensionale dell’articolazione da utilizzare per la creazione di un impianto che si adatti perfettamente alla morfologia dell’articolazione del paziente. Questa tecnica è in grado di garantire ottimi risultati clinici proprio perché, tenendo conto dei parametri anatomici tipici di ciascun paziente, consente di creare delle mascherine che si adattino al meglio alle caratteristiche dell’articolazione da curare.
La tecnologia utilizzata permette non soltanto di creare un impianto personalizzato, ma è anche in grado di guidare la mano del chirurgo in sala operatoria in modo da ottenere la maggior precisione di posizionamento possibile e riducendo i tempi di intervento e i rischi di mal posizionamento della protesi. Grazie alle indagini pre-intervento infatti, i bioingegneri, con l’aiuto di software specifici, sono in grado di individuare il posizionamento ideale dell’impianto per ciascun singolo paziente. Non è tutto: il chirurgo avrà a disposizione in sala operatoria uno strumentario specifico (detto appunto Patient Specific Instrument o PSI) confezionato ad hoc per ciascun paziente e che lo guiderà passo dopo passo nel posizionamento su misura della protesi.
Le protesi Patient Specific sono utilizzate con particolare successo nei pazienti più giovani o comunque in tutte quelle persone con alte richieste funzionali come ad esempio gli atleti agonisti o tutti coloro che praticano con regolarità un’attività sportiva.
I benefici sono numerosi e sono apprezzabili già nell’immediato post-operatorio:
Il recupero post-operatorio è più rapido se confrontato con quello necessario dopo un intervento tradizionale. Di norma infatti il protocollo riabilitativo può essere iniziato già il giorno successivo all’intervento. Per ottenere i migliori risultati da questa procedura è di fondamentale importanza l’iter post-operatorio: seguire con assoluta precisione e con regolarità i consigli di ortopedico e fisioterapista permetterà un recupero più rapido, consentirà di riacquistare un’ottima funzionalità articolare e garantirà la massima durata all’impianto protesico.